Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


martedì 8 maggio 2012

VEGAN? MI IMPORTA UNA SEGAN!


Sono stato al VEGAN FEST a Seravezza.
A primo impatto una manifestazione diversa. Solo a primo impatto.
Intanto si presentava come una delle solite fiere-mercatino nonostante la bella collocazione sul prato antistante il Palazzo Mediceo.
Se una parte degli stand presentava piccole produzioni di vestiario e accessori più o meno inutili ma rigorosamente eco-sostenibili, non mancavano quelli che presentavano prodotti industriali di dubbia utilità, elevato costo monetario ed energetico.
Tra questi spiccava un fantastico essiccatore ad energia elettrica (consumo 110W) per rifiuti umidi. I due vantaggi che deriverebbero dal suo uso sono l'eliminazione degli odori e del volume dei rifiuti...a patto di avere un forno da pattume accanto al lavello che succhia energia per togliere l'acqua ad una cosa che per riavere una qualche utilità ha bisogno proprio di essa.
Quindi per accedere a questo genere di fest, basta pagare e buttare un po' di fumo negli occhi?
Altra categoria di stand erano quelli dei cibi rigorosamente senza prodotti di origine animale. Anche in questo caso basta vendere...e in tutta onestà mi sembra che per essere vegan uno stecco gelato non possa permettersi di costare 3 euro.
Stessa cosa dicasi per gli stand della Loving Hut, la più grande catena di ristorazione vegana: una sorta di multinazionale.
Se l'importante è non mangiare sostanze che hanno a che fare con gli animali...e poi far trasportare queste sostanze da una parte all'altra del mondo con conseguente dispendio di energia e mezzi, allora vedo molta più coerenza ed ecologia  nel contadino che si compra i suoi pulcini, se li cura, li nutre con i suoi scarti dell'orto e del tavolino e poi gli tira il collo per fare festa con la famiglia.
Oltretutto il vegano oltranzista è nemico dell'orticoltura biologica in quanto utilizza concimi animali: a parte il fatto che di solito non si uccidono gli animali per estrarre loro le feci, ad ogni modo è piuttosto improbabile per il coltivatore dell' Alto Adige concimare con le alghe, a meno di farsele trasportare dal mare (che non è sicuramente la laguna di Venezia) fino all'Alta Val Pusteria!
Sea Sheperd: una banda di surfisti figli di papà, con il look da pirata urbano, finanziati da ricchi privati, con un motoscafo che costa come il Pil della Grecia che, cercando di proporre il loro stile di vita avventuroso come modello cercano proseliti e finanziamenti per le loro scorribande a giro per gli oceani a dissuadere la pesca selvaggia ai grandi animali marini, motivazione buona ma realizzata in maniera discutibile.

Camminatori scalzi: bella iniziativa far provare le persone le emozioni del contatto dei piedi nudi con il terreno e le varie forme di materiali naturali, ma proporre la camminata scalza in qualsiasi occasione è abbastanza velleitario. Innanzitutto camminare scalzo è salutare sopratutto se avviene su superfici naturali, anche dure o scabrose ma irregolari. A meno di non abitare nella baita di Heidi, la maggior parte delle persone vive, si sposta e lavora sul cemento, l'asfalto e la mattonella, ovvero superfici completamente piatte, troppo fredde o troppo calde e dure. Quindi il problema non sono solo le scarpe ma fondamentalmente l'ambiente di vita occidentale. Tutte le volte che è possibile, andare a piedi nudi ma la toilette della stazione e la corsa sul lungomare si possono evitare.
Il concertone: un palco degno di uno show di Vasco. Se vuoi bene alla natura e agli animali dei boschi sopra Seravezza, basta staccare la spina, fare silenzio e raccogliersi intorno ai musicisti. Oltretutto, quando non c'erano esibizioni, banale musica rocke pop inondava continuamente l'aria per distruggere il silenzio.
Oggetti etnici: solo roba da radical chic a prezzi esorbitanti. L'etnico non è particolarmente    
ecologico perchè richiede il trasporto dai luoghi di produzione del manufatto o della materia prima. Se fai monili di noci brasiliana hai prodotto più anidride carbonica che se li fai di bosso toscano.
Parco macchine: speravo che il parcheggio fosse pieno di biciclette, invece i marciapiedi erano pieni di furgoncini, di fantastici suv e monovolume con tanto di adesivi di riconoscimento di una qualche appartenenza la mondo vegan o di riviste del settore.
Lati positivi: buone rivendite di libri su temi fondamentali come agricoltura, decrescita, crisi del Pil, anarco-ciclismo, posturologia e medicina naturale.
Gli stand che proponevano i sostituti dei pannolini per bambini e signore nella fase calante della luna.

In conclusione, alla fine della mia permanenza me ne sono andato con molti dubbi piuttosto deluso. Ho visto molto commercio, poche idee, molto settarismo del tipo "noi siamo veramenti bravi e fighi e te sei un cannibale", una mancanza di logica e riflessione sul significato reale di ecologia.
Un mio carissimo amico che ci ha lasciato diceva: "Chi fa non dice e chi dice non fa!"
Mi sento molto più a mio agio alla "Sagra dello Stinco e del tagliarino co' fagioli"

1 commento:

  1. Bravissimo Carlo, condivido in pieno. La foto del motoscafo è raccapricciante. Alla sagra dei taglierini coi fagioli ci andremo insieme

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