Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


venerdì 21 febbraio 2014

FRANKIE HI NRG MC - GIOCHI DI PAROLE TRA SCATTO FISSO, SALITE, TORNANTI E RAPPORTI.

FRANCESCO DI GESU' TORINESE E SICILIANO NON MI HA MAI DELUSO: DAI TAMPI DI "FIGHT DA FAIDA", PASSANDO ATTRAVERSO "QUELLI CHE BENPENSANO", ARRIVA A SANREMO 2014, IN MEZZO AL NIENTE DA CUI SI SALVA UN SIMPATICO GIULIANO PALMA, CON UN "PEDALA" CHE E' UN INNO ALL'AMORE PER LA BICI.
TRA I RAPPER ITALIANI ARRIVA SECONDO (VINCE J.AX), IL REEF DI TROMBA CHE FA DA LEIT MOTIVE E' CAMPIONATO DA TENOR SAW "GOLDEN HEN", MA IL RISULTATO FINALE E' NOTEVOLE. ALMENO PER I MIEI GUSTI.

LO SCATTO FISSO (E LA BICI IN GENERALE) ARRIVANO A SANREMO… STARA' FORSE CAMBIANDO QUALCOSA?

IL VIDEO UFFICIALE DI "PEDALA"

Di F. Di Gesù – C. Galbignani – F. Di Gesù – C. Galbignani – L. Beccafichi
Ed. Materie Prime Circolari – Città di Castello (PG)

Scriviam la nostra storia usando biciclette,
inseguendo la memoria su strade molto strette,
su per le salite senza avere una borraccia, giù
per le discese con il vento sulla faccia. Perché
la bicicletta non importa dove porti, è tutto un
equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una
questione di catene e di corone, di grasso che
lubrifica la vita alle persone. Come nella vita
c’è una ruota che gira, una ruota che spinge e
con quest’aria che tira se una ruota si fora la
caduta è sicura: una toppa ripara, una ferita si
cura. Non avere paura che sennò ti deconcentri,
devi far coincidere i pesi e i baricentri.L’impegno di coppia per un singolo momento:
due le forze in gioco, un solo movimento.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…
Se è libero il pignone lo sceglie la corona, che
attraverso una catena condiziona il moto del
sistema: monarchia meccanica che ha giurato
fede eterna alle leggi della fisica. Statica,
termodinamica, quasi democratica se quando si
ferma si va a ruota libera, o tirannica, con la fissa
dello scatto, senza i freni che difendon dall’impatto.
È mansione del pignone fare la rivoluzione,
portare il movimento in ogni direzione, in costante
acrobazia irradia l’energia dal centro fino alla
periferia. È solo una questione di rapporto tra
ingranaggi e tutto gira liscio fino a che non ti
scoraggi, che l’unico motore qui sei tu con il
fiatone a spingere in salita per la vita il carrozzone.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…
Sai bene che la storia è ciclica, come la pazienza
è biblica e la peggior salita è una discesa ripida,
repentina, tutta tornanti, serpentina, peso
in avanti, giù dalla china. Come una valanga
controllata precipiti in picchiata, il paesaggio vola
dentro a una zoomata. Guardi dove vai, vai dove
vuoi, occhi aperti e sai come stai, fai come puoi.
Il traguardo arriva quando meno te lo aspetti:
è un parcheggio di bici appoggiate ai cavalletti,
bici abbandonate là, senza controparte, pronte
a ripartire se qualcuno parte. Pronte per andare
lontano, cambiando i rapporti, andandoci piano.
Pensa che una volta una bici fece piangere un
uomo: diventarono amici. Lei gli chiese perdono.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…

venerdì 31 gennaio 2014

ISCRIZIONI EROICA 2014 - INIZIA LA LOTTERIA!


EROICA 2014
Siete pronti ? 
Sabato 1 Febbraio dalle ore 9:00
saranno aperte sul nostro sito web le iscrizioni per estrazione

PER LA PARTECIPAZIONE AL SORTEGGIO per UOMINI UNDER 60 ITALIANI E STRANIERI.

VAI ALLA PAGINA DELLE ISCRIZIONI e LEGGI IL REGOLAMENTO

  
L’Eroica Ciclismo d’Epoca SSD
Via Don Minzoni, 47, Colle Val d’Elsa 53043 (Siena)
P.IVA 01196970527

mercoledì 22 gennaio 2014

51151 - MOSER , ENRICO ARCELLI ED IL RECORD DELL'ORA.

NON POTEVO LASCIARE VUOTA LA PAGINA NEL 30° ANNIVERSARIO DEL RECORD DELL'ORA DI FRANCESCO MOSER.
51151 METRI IN UN ORA,  SUL CIRCUITO DI CITTA' DEL MESSICO.
RICORDO LE IMMAGINI SU UN VECCHIO TELEVISORE, DENTRO UN BAR DEL MERCATO DI VIAREGGIO, DOPO CHE MIA MADRE MI AVEVA APPENA PORTATO DAL DENTISTA. E FU AMORE PER IL CICLISMO.
LA RIVOLUZIONE DELLA RUOTA LENTICOLARE
DOPO 15 ANNI (1999), IL PREPARATORE E NUTRIZIONISTA DI MOSER, ENRICO ARCELLI, MI AUTOGRAFO' IL LIBRETTO UNIVERSITARIO INSIEME AD UN TRENTA E UNA LODE. UNO DEI POCHI SUCCESSI CHE RICONOSCO NELLA MIA VITA.


ENRICO ARCELLI, IL PRIMO DA SINISTRA
DA NOTARE IL MINOR DECREMENTO DI VELOCITA' DI MOSER RISPETTO A MERCKZ

martedì 14 gennaio 2014

VIAGGIO ONIRICO IN BICICLETTA SULLE STRADE DELLA COSTA AZZURRA

TRATTO DA "COTE D'AZUR", RACCONTO INEDITO

...Percorrevo il lungomare, le strade segnate dal recente Gran Premio, con il rapporto agile, andatura turistica, ammirando le bellezze locali, respirando l’atmosfera della vita comune che scorre in uno dei luoghi meno comuni del globo; Montecarlo Bay i tornanti della Stazione Vecchia, Casinò, giù verso il Porto fino alla Rascasse, poi Fontvieille in direzione Nizza. Il percorso, un saliscendi abbastanza impegnativo, nel quale però non davo fondo alle energie, riservandomi il fiato per respirare i profumi e il sangue al cervello per riempirlo di immagini per montare i film nel mio kinematographe onirico. Attraverso schiere di villette sonnacchiose al sole post meridiano e tratti solitari, mi rendevo conto di perdere lentamente il senso del tempo, rapito dai miei pensieri a fare da sceneggiatura estemporanea agli scorci tirrenici mutanti ad ogni curva. Il ronzio della catena unico compagno di viaggio, non un alito di vento sulla Basse Corniche. Eze, poi giù verso Saint Jean Cap Ferrat, risalire a Villefranche e poi ridiscendere verso il porto vecchio di Nizza.



Il traffico stranamente leggero lungo la Promenade des Anglais, infinita, sezionata centralmente dal filare delle palme. Qui il decaduto Carnival. Qui gli hotel dai nomi leggendari, qui migliaia di persone stese al sole sulla spiaggia lambita da un mare dal colore e dalla limpidezza incredibile perché sovrastato dalla quinta città della Francia. Lo stesso sole era tecnicamente neutralizzato dagli occhiali scuri e dal tessuto bianco della mia maglietta a maniche lunghe. Senza soluzione di continuità Cagnes e Villeneuve Loubet, in lontananza la rocca del Fort Carre’ a dominare il porto di Antibes.

Nel percorrere le stradine del Cap d’Antibes pensavo a quei luoghi nella Belle Epoque, quella raffigurata sui manifesti riprodotti ora nelle cartoline in vendita in tutti i negozi di ninnoli per turisti: "le soleil toute l’anne" declama una fanciulla in costume intero e pezzuola rossa a coprire l’acconciatura anni venti aprendo le braccia verso l’orizzonte infuocato. Nonostante la cementificazione incontrollata, nel mio cuore la Cote è sempre quella, teneramente, stupidamente. E’ l’aria di quei luoghi di mare, campagna e città, senza soluzione di continuità: palazzi, villini, campi, zone residenziali, paesi medievali, grattacieli, vigne; natura e architettura moderna, quello che in Italia sarebbe stato uno scempio, lì mi appare bello…anche le futuristiche vele della Baie des Anges.

Attraverso Juan les Pins dando un “saluto” alle impronte delle mani incastrate nell’asfalto dei più grandi jazzisti che hanno suonato nella pinetina nel corso degli anni.

Avrei voluto proseguire fino alla Croisette di Cannes ma la strada del lungomare è chiusa e la segnaletica mi spinse verso l’interno. Decisi di tornare indietro seguendo le strade secondarie, come mia vecchia abitudine di ciclista più turista che agonista, un gioco che facevo anche da ragazzino quando non avevo più voglia di giocare a fare il cronoman sul lungomare del Cinquale e mi perdevo nelle viuzze a guardare i giardini delle ville e vecchi alberghi abbandonati. Proseguii così fino al cartello Nice e lì cominciarono i miei problemi…

venerdì 3 gennaio 2014

IL CONCETTO DI SOBRIETÀ E' DIVERSO DA AUSTERITÀ. JOSE' MUJICA.



QUALCHE CHIOSA PERSONALE AD UN DISCORSO RIVOLUZIONARIO

«La mia idea di vita è la sobrietà.(Parola che ha insiti 2 significati, ovvero atto volontario e di natura etica) Concetto ben diverso da austerità(parola che sottende l'idea di atto imposto e connotato in modo privativo ovvero di rinuncia a qualcosa che si ritiene comunque positivo), termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli (il tempo è denaro ma in una concezione più profonda: quanto si usa, in percentuale,  della vita per ottenere la soddisfazione di un bisogno reale ma più spesso indotto).

E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari.(concetto tratto da Seneca, "de Brevitate vitae")Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano (ovvero per cio' che rende la vita degna di essere vissuta). Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi.(ma ci hanno infilato nella testa, fin da piccoli, che solo il lavoro nobilita l'uomo e che non basta lavorare ma occorre lavorare molto, come sosteneva già negli anni '70 Ivan Illich) L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere” (una moderna società infatti dovrebbe misurare il suo sviluppo non in termini di P.I.L. ma di B.I.L.ovvero Benessere interno Lordo, un indicatore ancora in fase di studio ma sintetizzabile come "integrale delle singole felicità individuali"-R.Albanesi-"

www.controlacrisi.org



JOSE' MUJICA.
presidente dell’Uruguay, 78 anni, intervistato da Riccardo Staglianò per il Venerdì di Repubblica.

martedì 31 dicembre 2013

BUON 2014… ECCO COME VEDO LA STORIA DELL'UMANITÀ NEL FUTURO ( PIU' O MENO IMMEDIATO)




QUESTA E' LA SCENA FINALE DI UN FILM-DOCUMENTARIO DI GODFREY REGGIO: " "KOYAANISQATSI" TRAD. "VITA FUORI DALL'EQUILIBRIO" DEL 1982.

NON UNA PAROLA IN TUTTA LA PELLICOLA, MA SOLO UN MONTAGGIO SERRATO E A VELOCITÀ SPESSO ACCELERATA DI ATTIMI DELLA VITA (UMANA E NON) SUL NOSTRO PIANETA.

LA VELOCITÀ CHE ABBIAMO IMPRESSO ALLO SVILUPPO TECNOLOGICO NEGLI ULTIMI 100 ANNI, LA CRESCITA DEMOGRAFICA INCONTROLLATA,



 L'UTILIZZO DELLE RISORSE DEL PIANETA A RITMI TALI DA NON CONSENTIRE LA LORO RIGENERAZIONE, MI HANNO SEMPRE FATTO PENSARE AD UNA PARABOLA A CONCAVITÀ INFERIORE CHE DOPO L'APICE, MATEMATICAMENTE ED INESORABILMENTE PRECIPITA…