Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


domenica 7 luglio 2013

"VOLLI, VOLLI, FORTISSIMAMENTE VOLLI" (V. ALFIERI)

FABRIZO MACCHI

LO SPORT, NONOSTANTE I SUOI DIFETTI CONGENITI, E' IL BANCO DI PROVA DEI LIMITI E DELLE POSSIBILITÀ UMANE. SENZA LA MOLLA DI SOLDI E GLORIA, PROBABILMENTE NON SAREBBE POSSIBILE OTTENERE PRESTAZIONE AL LIMITE.

SENZA ANDARE OLTRE NELLA RIFLESSIONE, BASTEREBBE UTILIZZARE META' DELLA VOLONTA' DI CERTI ATLETI PER GESTIRE AL MEGLIO L'ESISTENZA DI OGNI PERSONA, SIA DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO CHE FISICO.

PERCHE' L'ESSERE UMANO, A DIFFERENZA DELL'ANIMALE CHE VIVE GRAZIE ALL'ISTINTO TRAMITE REAZIONI STEROTIPATE, PUO' SCEGLIERE COME REAGIRE E COSA FARE DELLA SUA VITA GRAZIE ALLA SUA MAGGIORE O MINORE FORZA DI VOLONTÀ.

QUANDO NON TROVO LA FORZA DI FARE QUELLO CHE RAZIONALMENTE RITENGO GIUSTO FARE, MI SENTO UN PO' HANDICAPPATO, RISPETTO A CHI HA FATTO MOLTO PIU' DI ME E MAGARI IN CONDIZIONI PEGGIORI.

ESERCITARE LA FORZA DI VOLONTÀ (NON NEVROTICA) PER MIGLIORARE LA PROPRIA AUTODETERMINAZIONE.

2 commenti:

  1. Al solito, un ottimo spunto per ragionare.
    Mischio in modo gastronomico Kant con Freud, e formulo questo pensiero.
    Non è vero che siamo di fronte a scelte obbligate: abbiamo sempre - dico, sempre - un margine di scelta che chiamiamo libertà.
    Senza questo margine, in cui si può scegliere di infilarsi o meno, la nostra Repubblica non sarebbe nata antifascista, se uomini e donne non avessero fatto una scelta di libertà prima di tutto interiore.
    Se scegliamo la via più comoda accettiamo di non esercitare la nostra innata libertà.
    Ora, possiamo anche liberamente rinunciare alla libertà: scelgo di vivere con una persona, scelgo un lavoro di cui non sono contentissimo perché i miei figli devono mangiare, scelgo di non andare in bici oggi perché domani ho una scadenza e mi voglio ben preparare. Scelte legittime e non ansiogene se la mia rinuncia alla libertà riesco a motivarmela ed esserne consapevole.
    Se parliamo di scelte quotidiane e personali si riesce a trovare un equilibrio: stasera mi fiondo davanti alla TV o esco a ballare anche se non sono in vena?
    Se invece la nostra scelta si carica di significati diversi, ed entriamo nel campo di quello che è "giusto", corriamo il rischio di rappresentarci quelle che sono sempre e solo nostre scelte personali come imperativi morali.
    Io mi sento abbastanza stalinista, ma non fino al punto da credere ancora all'imperativo categorico o alla suprema volontà.
    Ciau.

    L.

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    1. La forza di volontà (anevrotica) è proprio a-nevrotica solo quando è a-finalistica. E' il motore per la vita attiva e consapevole. E' la spinta per vincere l'inerzia esistenziale che a mio avviso affligge il nostro mondo nel quotidiano e che si traduce in menefreghismo, sciatteria, approssimazione.

      Ottimo distinguere l'aspetto etico...ma qui basterebbe ricordare gli orrori del "Se Dio è con noi, chi è contro?"

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