Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


mercoledì 30 gennaio 2013

LO ZEN, LA COOPERAZIONE, LE BUCATURE IN BICICLETTA ED IL CANNOLO SICILIANO.

DA QUALCHE GIORNO LE COSE NON VANNO LISCE, DICIAMO CHE NON VANNO PROPRIO. QUALCOSA SEMBRA CHE INFILI LE PROPRIE DITA INVISIBILI NEI FILI DELLA MIA ESISTENZA, DIVERTENDOSI AD INTRECCIARLI.

PASSATEMPO ZEN SULLA SPIAGGIA DI BARATTI (PRIMAVERA 2012)
IERI HO REALIZZATO CHE LA COOPERAZIONE E' SOLO UN MODO POLITICAMENTE ACCETTABILE E CORRETTO PER USARE GLI ALTRI PER I PROPRI SCOPI PERSONALI. NON ESISTE GRATUITA' E SONO STATO SEMPRE UN ILLUSO A CONTINUARE A VOLERLO CREDERE, NONOSTANTE INDIZI RIPETUTI SUGGERISSERO IL CONTRARIO. QUESTA FRESCA CONSAPEVOLEZZA E' STATA ACCOMPAGNATA DALL'ORMAI PUNTUALE DOLORE "PSICOSOMATICO" ALL'IPOCONDRIO DESTRO, SEGNO DI SOFFERENZA ALLA CISTIFELLEA CHE DEVE DIGERIRE L'"AMARO BOCCONE" (CFR. HAMER E DETHLEFSEN-DAHLKE.)

IL MIO LAVORO ED IL MIO TEMPO SONO STABILMENTE IN BALIA DEI COMODI ALTRUI, IN PARTICOLARE DEI CLIENTI.

OGGI, SALTATI 2 APPUNTAMENTI GIA' RIMANDATI IERI, DECIDO DI ANDARE IN BICICLETTA A PROVARE IL PERCORSO CHE DOVRO' AFFRONTARE SABATO A PIEDI (CIRCA 50KM).
PARTITO DA CASA, PERCORRO LA VIA SARZANESE IN DIREZIONE MASSAROSA A BUONA ANDATURA, QUANDO AVVERTO INSOLITE VIBRAZIONI SUL MANUBRIO: LA RUOTA ANTERIORE E' A TERRA. MI FERMO E SOTTO UNA LEGGERA PIOGGERELLA LA RIPARO, CERCANDO DI ESTRARRE EVENTUALI CORPI ESTRANEI INFILATI NEL COPERTONE. RIPARTO, PERCORRO UN PAIO DI KM E NUOVAMENTE LA RUOTA E' SGONFIA. MI RIGIRO, PROVO A PROCEDERE A PIEDI, POI LA GONFIO CON LA POMPETTA E IN QUALCHE MODO RIESCO AD ARRIVARE DAVANTI AL BICICLETTAJO AMICO, RICCARDO.
RISULTATO: UN COPERTONE PIENO DI VETRI FRANTUMATI. RICCARDO ESTRAE TUTTI I VETRI E SOSTITUISCE LA CAMERA D'ARIA, ME NE DA UNA SCORTA, SI PRENDE I SUOI ONESTI 10 € E MI SALUTA.
COSA FARE, A QUESTO PUNTO ALLE 16.30? INSISTERE NEL VOLER FARE IL PERCORSO PREFISSATO? 
IN OCCIDENTE SAREBBE SCONTATO DIRE "AVANTI" E LA MIA TESTARDAGGINE SOLITAMENTE AVREBBE AGITO COSI', INVECE, CON GRANDE AUTODISCIPLINA HO SEGUITO LA VIA DEL "NON FARE", LO ZEN MI HA MOSTRATO LA "VIA" DI CASA.
LA VOGLIA DI DIRE: "ECCHECAZ..., TUTTE A ME!" NON NASCONDO, E' STATA MOLTO FORTE MA CONSIDERANDO TUTTO QUANTO, POSSO DIRE CHE  QUESTO PERIODO E' FONTE DI INSEGNAMENTO.

I LATI POSITIVI

-HO BUCATO PROPRIO VICINO AL MIO MECCANICO DI FIDUCIA, IN PIENO GIORNO, VICINO A CASA.
-SONO TORNATO A CASA E HO AVUTO ISPIRAZIONE PER SCRIVERE QUESTO PEZZO.
-SONO RIUSCITO A RESTARE INDIFFERENTE E CALMO DI FRONTE AL VOLGERSI CONTRO DEGLI EVENTI, FACENDO SCUOLA DI AUTODISCIPLINA.
-HO CAPITO, ANCORA PIU' PROFONDAMENTE CHE I PROBLEMI SONO AUTOPOIETICI, SI GENERANO NELLA NOSTRA MENTE PER UNA LETTURA DISTORTA DELLA REALTA' E SPESSO SONO ACCENTUATI DALLA RIGIDITA' DEI NOSTRI PRECONCETTI.

IL "SE" OVVERO LA NOSTRA PROIEZIONE NEL MONDO ESTERNO CHE CON ESSO SI RAPPORTA, NON E' LA NOSTRA ESSENZA PROFONDA (CIOE' L'IO). IL MONDO INSULTA IL "SE" E LO FA VACILLARE MA NON ARRIVA FACILMENTE A TOCCARE L'"IO". SOLO QUANDO CI IDENTIFICHIAMO CON IL "SE" ALLORA OGNI COSA CI TOCCA E CI FERISCE. NON SIAMO QUINDI CIO' CHE APPARIAMO NE CIO' CHE FACCIAMO, QUESTI SONO SOLO INVOLUCRI.




IL MIO "IO" HA DECISO DI FAR FINTA DI LAVORARE PER UN PO', QUINDI USCIRA' DI CASA E ANDRA' A COMPRARSI UN BEL CANNOLO SICILIANO, CHE IL "SE", BULIMICO, MANGERA' CON GUSTO E SODDISFAZIONE.



L'"IO" NON E' UN CANNOLO SICILIANO!

P.S: LA PUBBLICAZIONE DI QUESTO POST E' STATA RITARDATA PERCHE' INSPIEGABILMENTE (DAVVERO) LA MIA CONNESIONE INTERNET HA SMESSO DI FUNZIONARE PER CIRCA 1 ORA.





6 commenti:

  1. grandissimo!
    proprio mezzora fa, alle 7 di mattina ho bucato, e mentre arrivavo in ufficio bici alla mano e tutti a compatirmi, io pensavo che ormai la nota negativa della giornata è già passata. anche se ragionassimo per probabilità c'è una cosa brutta in meno che può capitarmi oggi.
    daje sempre!

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  2. -HO CAPITO, ANCORA PIU' PROFONDAMENTE CHE I SPESSO I PROBLEMI SONO AUTOPOIETICI, SI GENERANO NELLA NOSTRA MENTE PER UNA LETTURA DISTORTA DELLA REALTA' E SPESSO SONO ACCENTUATI DALLA RIGIDITA' DEI NOSTRI PRECONCETTI.

    senti un po ma questi 50 km li fai a piedi o correndo... dove si trovano???
    ciao

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  3. IL MONDO INSULTA IL "SE" E LO FA VACILLARE MA NON ARRIVA FACILMENTE A TOCCARE L'"IO".

    Mi viene in mente spesso ultimamente la storiella del tizio che incontra l'amico malridotto, livido e stracciato, e gli chiede: "Ma Giuseppe, cosa ti han fatto !!??" "Eh, zitto, stavo andando per i fatti miei e mi si avvicina un giovanottone enorme, un armadio con due spalle così, che mi fa : "Luigi, disgraziato, e mo' ti ritrovo !" e giù due cazzotti.
    "O povero, ma non c'era nessuno ? e tu cosa hai fatto?"
    "Eh, era un vicoletto, non potevo neanche scappare, e penso: vediamo un po' dove vuole arrivare questo qua ...."
    "Poi?"
    "Poi ... mi dice: bastardo d'un Luigi, vai ancora a rovinare la gente, eh ? - e giù due sganassoni. Ma mica potevo far niente, con 'sto Marcantonio, e mi dico: Chissà questo dove vuol arrivare ..."
    "Ma Giuseppe, sanguini ancora, dai che entriamo al bar, ti dai una lavata e ti fai un grappino."
    "grazie, grazie. Insomma questo fa "Luigi, pezzo di merda, adesso ti sfascio!! e giù botte e calci"
    "Ma che disgrazia, oltre al male anche l'umiliazione ..."
    "Ma cosa vuoi che sia, mica mi chiamo Luigi".

    Siam sicuri che il se' e l'io si possan facilmente separare ? Sono in una posizione di lavoro antipatica, dove posso solo sbagliare e far fare bella figura a chi non sa fare "O" con il bicchiere. Il fatto che rispetto alla media umana di questi anni, per cui esiste il dio Soldo ma non l'etica del Lavoro, investa emotivamente di più in quello che dovrebbe essere solo lo stipendio deve farmi sentire un mezzo matto? Perchè sai anche tu che l'io vacilla anch'esso, se agitato o indebolito.

    Certo che è dura, e infatti il consiglio è "vai a divertirti, stai sereno, tromba".

    Ok, stiamo buoni, separiamo il piacere dal dovere. Così facciamo stare in piedi ancora meglio questo bell'allevamento di polli, però.

    L.

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  4. Non capisco bene dove vuoi arrivare L., ma forse ho intuito uno sfogo da frustrazioni prolungate.

    Franco Battiato diceva:" non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire per paura di scoprire libertà che non vuoi avere... Ti sei mai chiesto quale funzione hai?"(da Il silenzio del rumore).

    La mia riflessione parte da constatazioni dure e disincantate sull'amicizia, la cooperazione e la vita in genere. Il mondo esterno e' indifferente a noi e sarebbe da stupidi pensare che debba girare in base alle nostre parziali necessità. Al contempo non è una soluzione efficace adeguarsi passivamente ad esso ma impegnarsi per migliorare noi stesso e la sua comprensione, proprio per non esserne poi schiavi.

    La frase sull'io e sul se si completa con: SOLO QUANDO CI IDENTIFICHIAMO CON IL "SE" ALLORA OGNI COSA CI TOCCA E CI FERISCE. NON SIAMO QUINDI CIO' CHE APPARIAMO NE CIO' CHE FACCIAMO.

    Tu sei il tuo lavoro? Ti identifichi solo con esso? Per quale motivo lavori e accetti di essere messo in difficoltà? Vieni ferito quando i tuoi superiori ti insultano? Se ti senti ferito vuol dire che in modo più o meno consapevole dai loro ragione, quindi implicitamente ammetti che sono realmente superiori a te...

    Non vorrei risultare cinico o offensivo, forse capisco male cosa intendevi dire. Comunque, tu cosa fai per minare le basi del sistema da allevamento di polli o almeno per non adeguarti ad esso?
    Ho fatto scelte radicali che cerco di onorare tutti i giorni perché penso che le rivoluzioni partano dagli individui e non dalle masse.

    Grazie dell'intervento, coraggio e sempre avanti!

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    1. Intanto grazie, un po' di solidale ed affettuosa critica fa bene e fa piacere. Il fatto che tu abbia raccolto, meditato e risposto alla mia significa che il mondo non è poi così indifferente, e questo per me ha un senso.

      Come dice Lou Reed, il mondo è bello ma non è per niente giusto.

      Ti racconto una antica lezione di filosofia al liceo che mi ha lasciato un bel segno, sulla critica che Hegel fa a Kant sulla legge del dovere. Hegel sostiene che non è vero che comportandosi secondo la legge del dovere si vive senza dissidi, magari con dei problemi ma in sostanziale pace con se stessi.

      E fa questo esempio: c'è un funzionario di banca che riceve del denaro in deposito, ma dopo qualche tempo scopre che si tratta di denaro di provenienza illecita. Secondo Kant e la legge del dovere, dovrebbe andare da un magistrato a denunciare il fatto; ma è anche vero che se una banca riceve un deposito questo va restutuito a chi l'ha fatto. Per Hegel da qui non si esce se non ci si domanda a cosa servono le banche, se cioè non ci si pone fuori dal pensiero comune e si pone una questione radicale.

      A cosa "serve" il mio lavoro ? Il senso che ha per me è di servizio alla collettività che mi paga, e godo come una scimmia quando vedo degli alberi che crescono o qualcuno che gioca su un'altalena che prima non c'era. Anche provandoci, non credo che riuscirei a cambiare. Per gli altri ... le altalene si montano in campagna elettorale, e non tutti gli utenti sono uguali.

      Sul perchè ci si sente feriti se offesi ci penserò perchè mi sembra un bel punto di vista; tieni però presente che non tutti sono dei sergenti dei marines.

      Ciau.

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    2. Caro L. il mondo non mi è mai stato indifferente, altrimenti non scriverei le mie provocazioni su queste pagine elettroniche.
      Cerco invece un modo di conciliare cose assai distanti: autonomia di pensiero, qualità della vita, messaggio sociale e politico, senza farmi travolgere dal tritacarne. (ricordi il video di "Another brick in the Wall"?)
      Kant ed il dovere: l'imperativo categorico va preso molto con le molle, altrimenti si rischia di fare come i soldati in guerra, facendosi poi prendere la mano.
      Non ho ben capito il tuo lavoro: l'importante è che tu sia convinto che sia la cosa migliore per la tua qualità di vita e per la tua coscienza (oltre a non danneggiare gli altri).
      Il fatto di cambiare si riferisce alla mentalità in primis e solo dopo, alle faccende di vita.
      L'idea di fondo è quella di tirare sulla rete le mie idee perché magari, come succede a volte nel mio lavoro, qualcuno le utilizza per mettersi in discussione magari trarne beneficio per se e per chi gli sta vicino.

      Non occorre essere sergenti dei Marines: essere offesi da persone che non riteniamo degne (a torto o ragione), è come concedere loro di violentarci, accettando passivamente la loro violenza. Un colpo su un corpo duro provoca dolore, un colpo nell'acqua non cambia l'essenza dell'acqua e io cerco, per migliorarmi di divenire come l'acqua!

      Coraggio e sempre avanti!

      a presto

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