Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


martedì 16 ottobre 2012

ALTIUS, CITIUS, FORTIUS. RED BULL ED IL VOLO DI ICARO


I MASS (SOTTOLINEO MASS) MEDIA DI TUTTO IL MONDO HANNO MOSTRATO LE IMMAGINI DEL SALTO PIU ALTO DELLA STORIA DEL GENERE UMANO. ( DI CUI SI ABBIA NOTIZIA)
FELIX BAUMGARTNER, 43 ANNI, DALLA VERDE E PACIFICA! AUSTRIA, VOLA NELLA STRATOSFERA CON UNA SORTA DI PALLONE METEREOLOGICO E SI GETTA NELL'IMBUTO GRAVITARIO VERSO LA BASE DI ROSWELL NEL NUOVO MESSICO (QUELLA DEI PRESUNTI INCIDENTI EXTRATERRESTRI).
39.000 METRI PER RITORNARE IN MEZZO AGLI ESSERI UMANI.
UN NOVELLO ICARO CHE MOSSO DAL DEMONE PROMETEICO (E SICURAMENTE ANCHE DALLO STERCO DI SATANA), METTE LA SUA ESISTENZA SU UN PIANO PROBABILISTICO, SOSTENUTO DALLA SCIENZA E SOVVENZIONATO DA UNA BIBITA GASSATA AL LIMITE DELLO STUPEFACENTE. 
FORSE LA PIU' DISSENNATA E DISUMANA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DELLA STORIA. AFFASCINANTE, ANCHE SOLO PER LA POTENZA VISIVA DELLE IMMAGINI E DELLA COMBINAZIONE CON IL SUONO DEL RESPIRO E LE VOCI GRACCHIANTI DELLE RICETRASMITTENTI CHE RICORDANO MOLTO "HOUSTON, WE HAVE A PROBLEM" DI APOLLO 13 (QUELLO VERO!)

LA FILOSOFIA DEL "NO LIMITS", DA ANNI UTILIZZATA PER VENDERE OROLOGI, BIBITE GASSATE, VESTITI E BICICLETTE, SCAVA NEL PROFONDO DELL'ANIMO UMANO.

FA LEVA SULLO SPIRITO DI PROMETEO (COLUI CHE VEDE AVANTI) O SE VOGLIAMO SUL PECCATO ORIGINALE DI EVA: IL DESIDERIO DI VEDERE OLTRE IL CONSENTITO, DI STRAPPARE UN BRANDELLO DI DIVINITA' AGLI DEI (IL POTER CAPIRE) A CUI FA DA CONTROALTARE LA FINITEZZA E LA PICCOLEZZA DELLA VITA UMANA, LEGATA ALLA MATERIA DA UN FILO SOTTILE...QUASI UN FILO D'ARIA.

MA OLTRE IL RECORD, OLTRE IL MURO DEL SUONO, OLTRE I MILIARDI DA INVESTIRE IN ALTRE FOLLIE COME LA FORMULA 1, ECCO COSA RIMANE DI QUESTO ICARO A CUI LA NATURA HA FATTO LA GRAZIA DELLA VITA: IN GINOCCHIO SULLA SPORCA TERRA, PICCOLO TRA I PICCOLI, 1 TRA 7 MILIARDI.

IL LATO UMANO DI FELIX BAUMGARTNER



8 commenti:

  1. però: tuffarsi da una sonda verso quel pianeta che sta laggiù; velocità in fortissimo incremento iniziale, poi in deciso rallentamento per l'aumento della densità dell'aria; temperatura fino a 68 gradi sottozero; mantenere, perdere e recuperare, recuperare per forza, l'assetto; otto minuti anzi, 8 che è il simbolo dell'infinito messo in verticale come un salto nel vuoto. tutto ciò ha un suo fascino. ma senza quella bibita forse non sarebbe stato possibile

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  2. lo so, ma è un dubbio che mi viene su tutto. ogni cosa che facciamo rischia di essere solo immagine utile solo all'utile monetario di qualcun altro. debord è morto e la società dell'immagine ha definitivamente debordato nelle nostre vite

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  3. L'IMPORTANTE E' CHE CI RIMANGA SEMPRE IL DUBBIO E CHE TUTTO QUELLO CHE CI VIENE INCONTRO NON SIA MAI, AUTOMATICAMENTE, UNA CERTEZZA.
    QUANTO ALL'UTILE MONETARIO...STA A NOI FAR SI CHE LA MONETA RITORNI UN MEZZO E NON UN FINE, ATTRAVERSO LA RICERCA INDIVIDUALE.

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  4. a volte la ricerca di carattere scientifico passa anche per bibite al limite dello stupefacente. La moneta è servita per raccattare un tizio disposto a buttarsi da 39 Km, un pallone gravitazionale, una capsula, tuta da n strati e un progetto di ricerca atto a capire le reazioni umane in situazione anomale velocità e calore. (ovviamente la moneta è servita anche per andare a riprender Felix il felino).

    Fra un pò di anni, FORSE, questo test oggi così blasonato potrà essere il punto di partenza per altri tipi di esperimenti pseudo-utili. In tempi di crisi e vacche magre, per campi di ricerca costosissimi, la marca della bibita è stato il così detto Carrier per finanziare un progetto il cantiere da anni.

    Risultato: per il popolo un bischero che ha fatto 'r salto più alto del mondo, per gli addetti ai lavori un pò di numeri da interpretare.

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  5. Caro MIchele, il tuo commento neopositivista mostra la tua formazione tecnico scientifica di alto livello che fa di te un ricercatore.
    La mia riflessione invece è filosofica.
    Galimberti in "Psiche e techne" si domanda: "il problema non e' cosa noi facciamo della tecnica ma cosa la tecnica fa di noi". In parole povere si richiede una riflessione sulla reale utilità di questo tipo di ricerca attraverso riscontri immediati e non per ipotetiche, futuribili applicazioni.
    Il rischio è il dominio tecnocratico.
    Sembra una riflessione neo luddista e retrograda ma il continuo anelito al "di più" (altius, citius, fortius), qualora non sia raggiunto tramite una gestione indipendente del fattore umano ma attraverso un superamento del limite tramite espansione parossisitica della tecnologia, porta a conseguenze non più gestibili: un esempio sono gli studi di Einstein sull'energia atomica che hanno condotto l'uomo ad utilizzarla per scopi civili, creando un vortice di surplus energetico al quale l'intero sistema si è assuefatto e che ora non è più in grado di tornare indietro; il tutto senza contare l'impiego militare.

    La scienza per la scienza, afinalistica e a-priori, è il tentativo dell'uomo di strappare alla natura (a Dio???) l'inconoscibile, il perpetuarsi del delitto di Prometeo che per rubare il fuoco della conoscenza paga per l'eternità le conseguenze.

    L'uomo è homo sapiens perché sopravvive solo grazie alla sua "scienza" ma il superamento continuo del limite rischia di portarlo all'auto distruzione".

    Con ciò, ben venga la ricerca.

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  6. capisco questo punto di vista. Tuttavia credo in maniere decisa (con tristezza) che il processo di ricerca scientifico, una volta avviato, non possa essere circoscritto e limitato.
    Molte delle scoperte o semplicemente intuizioni che hanno aperto la strada ad altro, sono frutto di scienziati estrosi (e ipo-normali) che hanno fatto sconfinare la propria attività in altro (ad. esempio lanciarsi da 39 km, oppure incappare nella penicillina).
    Riterresti sensato che qualcuno ti osservi, valuti quello che stai ricercando e ti imponga di smettere di farlo perchè potresti aprire una porta di cui l'umanità non ha bisogno?
    E' come dire ad un bimbo non premere quel bottone... mi raccomando.
    Spesso anche io penso che la tecnica/progresso/innovazione siano fattori di allontanamento della specie umana dalla sua natura animale e quindi dalla nostra semplice felicità.
    L'uomo cacciatore (che corre sui monti per scappare da un preda più grossa) è un passato di cui abbiamo solo un atavico ricordo.
    Non esiste la scienza per la scienza. La scienza è una analisi formale dei fatti, avrà una sua utilità per capirne di altri o per capire di essere più indietro di quanto si potesse pensare.

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  7. Vediamo punto per punto:
    1)Il processo di ricerca, proprio per il fatto che, come tu dici una volta avviato non può essere circoscritto e limitato, impone allo scienziato di essere responsabile di ciò che avvia, ovvero di almeno cercare di capire con l'aiuto dei suoi pari a quale conseguenze sta andando incontro.
    2)Le scoperte o intuizioni "casuali" sono imprevedibili ma la natura può essere indagata "a posteriori" ovvero studiando i fenomeni per via induttiva, cioè partendo dal problema. (cfr. T.Kuhn, la struttura delle rivoluzioni scientifiche")
    La sperimentazione deduttiva provoca un errore metodologico di fondo: quello di partire da una premessa talvolta impossibile o improbabile in natura, in condizioni irripetibili. L'osservazione è quindi la base, non la sperimentazione a priori.
    3)La questione della "censura" dall'alto è indifferente nel mio ragionamento: si richiede al ricercatore di non essere solo un tecnico ma anche un filosofo (e quindi etico in senso etimologico), si fa cioè appello alla sua responsabilità nei confronti dell'umanità e della natura. Pertanto il "non premere quel bottone", scaturisce da una forza autopoietica dell'uomo che ricerca. (mi verrebbe da pensare a Ettore Maiorana...chissà).
    4) Che la tecnica - progresso siano costituenti ontologici dell'essere umano è un concetto ben chiarito da anni (cfr. U. Galimberti Psiche e Technè). Diciamo che l'uomo, l'animale nudo, privo di istinto e difese non sarebbe mai sopravvissuto se non avesse avuto la Technè, ciò la possibilità di modificare l'ambiente per adattarlo alla propria debolezza. Il concetto di primigenia felicità è un retaggio del Naturalismo che è oramai inaccettabile (sebbene il nostro corpo ed il nostro metabolismo sia ancora programmato per la caccia al Grande Animale, con la reazione di "lotta o fuga").
    5) L'espressione "Scienza per la Scienza" da me utilizzata significa l'uso della tecnologia a scopo puramente speculativo, della ricerca fine a se stessa, una sorta di follia conoscitiva che da una parte può portare a risultati inattesi e positivi ma con la stessa percentuale (o forse maggiore) di probabilità può innescare processi irreversibili. In un certo senso è come fare chirurgia sperimentale sull'essere umano sano: si può scoprire qualcosa di più sulla fisiologia in vivo ma a patto di provocare un danno irreversibile.
    "Io so perché so di non sapere": Socrate (cfr. Platone, Apologia) c'era arrivato solo col ragionamento, non serve avere conferme numeriche della nostra piccolezza. (e Baumgartner a 1300 km/h era come il gatto di Schrodinger, che è vivo solo quando lo vedi e la sua esistenza dipende dal rilascio di una particella da parte di un isotopo radioattivo).

    Che bello fare un po' di sana speculazione con qualcuno che non scrive la prima bischerata che gli viene in testa!

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