Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


lunedì 30 aprile 2012

500 GIRI AL VELODROMO DEL PARCO DELLE CASCINE

PIU' VELODROMI PER TUTTI!



PROGRAMMA

500Giri

Scendi in pista nel Velodromo dei 500


13 Maggio – Club Sportivo Firenze – Parco delle Cascine
Notte Blu – Giornata Nazionale della Bicicletta
Mancano 500 giorni ai Mondiali di Ciclismo 2013 che vedranno Firenze e la Toscana protagoniste.
Lo storico Velodromo Enzo Sacchi si apre ai cittadini per celebrare il conto alla rovescia che ci separa
dai Mondiali di Ciclismo, il più grande evento mai ospitato da Firenze.
L’obiettivo è quello di compiere cinquecento giri del Velodromo.
Una staffetta alla quale è possibile partecipare con la bici di tutti i giorni
o con quella a disposizione per l’evento.
500 giorni al Mondiale, 500 Giri del Velodromo. Scendi in pista!
Programma (in via di definizione):
ore 12
pre-evento – prova del Velodromo su scatto fisso. vedi alla pagina Iscrizione e Contatti
ore 16
prova atleti junior – esibizione pistard Club Sportivo Firenze.
ore 18,00
500 Giri con giro inaugurale del Sindaco e dell’Ambasciatore d’Olanda
che passeranno il testimone ai cittadini.
Musica, proiezioni e ristorazione dalle ore 13-23:
- dj set Luca Vortex&Anthony Night
- vj David Hartono&Mirra Boretti
- birre artigianali/cucina tradizionale e vegetariana a cura di B.Veg.
Assistenza:
Club Sportivo Firenze sezione ciclismo – La Strana Officina

giovedì 26 aprile 2012

AGRICOLTURA BIODINAMICA: SEMINARE BENE E RACCOGLIERE IL GIUSTO

L'agricoltura biodinamica può essere una seria fonte di riflessione.

La semina ha delle regole: il seme deve cadere in terra in orario pomeridiano perché chi lo ospita si sta per chiudere in vista della notte e lo può custodire al meglio preparandogli un letto accogliente. La mattina viceversa, la terra, come gran parte dei viventi ha un moto energetico centrifugo.

Non tutti i giorni sono favorevoli per seminare: a seconda delle combinazioni tra pianeti e satelliti, l'esperienza dei biodinamici ha creato un calendario che indica i giorni favorevoli per le semina delle 4 varietà vegetali

Frutti:es. pomodori, zucchini e frutta
Radici: es. rape, carote, patate
Foglie: es. lattughe, insalate, bieta
Fiori: es. fiori!

Si può credere o non credere a questi principi che sono scritti in un linguaggio che la scienza non utilizza. Derivano da prove induttive di anni, esperimenti partendo dal concreto.

Intanto in un mese, seguendo questi principi, ecco che nel mio vaso sono comparsi i ravanelli!


L'agricoltura biodinamica mi dimostra che la vita ha delle regole e che queste regole portano a determinati risultati in tempi precisi. La forzatura della regola, nei modi e nei tempi può produrre benefici nel breve periodo ma può compromettere i risultati futuri.

Questo vale nell'allenamento fisico, nell'apprendimento, nella maturazione intellettuale, sessuale e spirituale.





venerdì 20 aprile 2012

GENTE CHE SI INCONTRA IN BICI - IL GRANFONDISTA (un omaggio e un furto a stefanolacarastrong)

ASCOLTO CONSIGLIATO: "Born to be Alive" Patrick Hernandez

Il granfondista si riconosce dal normale appassionato perché, almeno fino a quando non sei a  5 metri, lo puoi scambiare per un professionista.
Il suo equipaggiamento è esattamente quello di cui può disporre un pro di una squadra minore: bicicletta full-carbon top di gamma  con cambio a 11 V e ruota a profilo 120 mm, abbigliamento tecnico dei colori moda della stagione in corso, molto somiglianti a quelli di una squadra famosa che se non fosse per lo sponsor "Autocarrozzeria - La scorrevole" potresti dire che è la stessa, casco ultra slim in tinta, copriscarpa e d'inverno manicotti e gambali che riprendono i colori della divisa. Occhiali con design aerospaziale.
Il nome della sua squadra amatoriale è di solito minaccioso e blasonato.

Nelle tasche posteriori sembra che non porti niente, nonostante usi rigorosamente tubolari non ha il borsello sottosella, al massimo porta con se' un IPhone 4Gs, con auricolare bluetooth con cui chiamare l'ammiraglia in caso di foratura. 
La sua coscia è enorme tipo pistard, il suo polpaccio, abbronzato e lucido anche a marzo, trasuda vene e testosterone sul tatuaggio tribale. 
Lo puoi trovare spesso sul lungomare di Forte dei Marmi dove può macinare strada o fare le ripetute avanti e indietro, magari accodandosi per qualche chilometro a Mario Cipollini o al "Peta" per far vedere che si allena di solito con loro. 
A volte i granfondisti si catalizzano a vicenda formando gruppetti a cui poi si unisce di tutto: ciclisti della domenica, donne allenatissime, pensionati con la bici da cronometro, mountain bike, city bike e dilettanti della nazionale polacca in ritiro, formando così un plotone che ostruisce tutta la sede stradale alla velocità di crociera di 48 km/h. Se all'interno del peloton ti stacchi di 30 centimetri dalla ruota di chi ti precede, sentirai urlare alle tue spalle :"Chiudi quel buco, cazzo!".
A quali gare partecipa il granfondista? A tutte: Gf.Nove Colli, Gf. Laigueglia, Gf. Barilla, Nobili e Supernobili, Maratona delle Dolomiti, Gf. Cecina, Cronosquadre del Tirreno, Cronosquadre della Versilia, Campionato provinciale Udace (gare in linea di 50-60 km con  arrivo in volata corse a 45 km/h di media), Gf. Pinarello, Milano - Sanremo, Prato-Abetone e "Il granpremio Sagra della Porchetta", una scalata durissima di 8 km dove accompagna l'unica donna della squadra, per farla andare a premi.
Se incontri un granfondista che va per la sua strada, magari fuori dalle vie principali, sembra sempre scocciato con il mondo. Se ti affianchi e gli fa un cenno di saluto, alza a mala pena un sopracciglio. Se ti azzardi a rivolgergli parola ti risponde in modo generico e con metà della bocca. Se lo superi, non proverà mai a superarti a sua volta, per lasciarti credere che stia seguendo rigorosamente un piano di allenamento che prevede 50 km di pianura a 27 di media.





martedì 17 aprile 2012

POLITICAMENTE SCORRETTISSIMO - VITA E MORTE DI PIERMARIO MOROSINI

L'IMMAGINE E' DI QUELLE DI UNA TRAGEDIA GRECA: L'EROE SI INGINOCCHIA FERITO A MORTE, A MALA PENA SI SORREGGE, PROVA A RIALZARSI COME A CERCARE DI DARE L'ULTIMO FENDENTE AL NEMICO E POI CROLLA INESORABILMENTE, CON LA SPADA BRANDITA TRA LE MANI SOLLEVATE. UN GIOVANE SPARTANO DI FRONTE ALLE ORDE PERSIANE.

IL GALATA MORENTE (I GALATI ERANO CELTICI)
HO PIANTO PER LUI, COME QUANDO HO VISTO LE IMMAGINI DELLO SLITTINISTA GEORGIANO CHE TERMINA I SUOI GIORNI SU UN PILONE DI CEMENTO A VANCOUVER,(DICO VANCOUVER!!!),  MESSO NEL PUNTO SBAGLIATO DA UN PROGETTISTA PAGATO MILIONI DI EURO PER REALIZZARE UN IMPIANTO DEGNO DI UN OLIMPIADE.

QUELLO CHE STO PER SCRIVERE FARA' ARRABBIARE MOLTI.

SPOSTIAMO LA LANCETTA INDIETRO NEGLI ANNI: I GENITORI DI PIERMARIO CONCEPISCONO UN FIGLIO: LA NATURA VUOLE CHE SIA MENO DOTATO DELLA MEDIA DELLA POPOLAZIONE. INSODDISFATTI DEL LORO LAVORO, RITENTANO LA SORTE: 2 SU 2, LA SORELLA HA PROBLEMI COME IL PRIMOGENITO. A QUESTO PUNTO GIOCANO IL TUTTO PER TUTTO E ALLA FINE NASCE PIERMARIO.

POI I GENITORI HANNO LA MALAUGURATA IDEA DI MORIRE GIOVANI!
PIERMARIO INSEGUE LA SUA VITA, LA SUA CARRIERA E LA SUA REALIZZAZIONE PERSONALE CON UN DESTINO SEGNATO DA 2 EGOISTI INCOSCIENTI.
COME SI PUO' CARICARE SULLE SPALLE DI UN FIGLIO LE PROPRIE IRRESPONSABILI COLPE? CHE VITA AVEVANO PROGRAMMATO PER IL LORO TERZOGENITO?
DARE LA VITA AD UN FIGLIO E' UN GESTO ESTREMO.
L'ESSERE UMANO, CHE NON E' UN ANIMALE, NON SI PUO' ARROGARE IL DIRITTO DI PROCREARE IN MODO INCONSAPEVOLE.

IMMAGINIAMO IL CUORE DI PIERMARIO CHE, PROBABILMENTE SEGNATO DALLA GENETICA, HA DOVUTO PORTARE SU DI SE IL PESO DI 2 GENITORI MORTI, 1 FRATELLO DISABILE SUICIDA E LA CURA DI UNA SORELLA ANCH'ESSA DISABILE
.
MORIRE, FORSE E' STATA LA COSA MENO BRUTTA CHE GLI POTESSE CAPITARE.

PER CHI INEVITABILMENTE MI CRITICHERA', SAPPIA CHE QUOTIDIAMENTE VIVO LA DISABILITA' IN FAMIGLIA (PAGANDONE PERSONALMENTE LE CONSEGUENZE) E SUL LAVORO.

domenica 15 aprile 2012

LA SCUOLA DELL'OBBLIGO COME FABBRICA DI SCHIAVI - Parte 2

"Pink Floyd-TRhe Wall" di Alan Parker


Perché dobbiamo abolire l'istituzione scolastica
Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore. Le cure mediche vengono scambiate per protezione della salute, le attività assistenziali per miglioramento della vita comunitaria, la protezione della polizia per sicurezza personale, l'equilibrio militare per sicurezza nazionale, la corsa al successo per lavoro produttivo. Salute, apprendimento, dignità, indipendenza e,creatività si identificano, o quasi, con la prestazione delle istituzioni che si dicono al servizio di questi fini, e si fa credere che per migliorare la salute, l'apprendimento ecc. sia sufficiente stanziare somme maggiori per la gestione degli ospedali, delle scuole e degli altri enti in questione.
[...] mostrerò che l'istituzionalizzazione dei valori conduce inevitabilmente all'inquinamento fisico, alla polarizzazione sociale e all'impotenza psicologica: tre dimensioni di un processo di degradazione globale e di aggiornata miseria.

[...]Oggi non è scolarizzata soltanto l'istruzione ma l'intera realtà sociale. In una medesima circoscrizione mandare a scuola i ricchi e i poveri costa pressappoco lo stesso. I dati sulla spesa annua per allievo nei quartieri più miserabili e nei più ricchi suburbia di venti grandi città degli Stati Uniti non rivelano differenze sostanziali (anzi si spende a volte di più per gli alunni poveri). Ricchi e poveri dipendono nella stessa maniera da scuole e ospedali che governano la loro vita, plasmano la loro visione del mondo e stabiliscono per conto loro che cosa è legittimo e che cosa non lo è. Ricchi e poveri concordano nel ritenere che il curarsi da soli sia segno d'irresponsabilità, che lo studiare da soli non dia sicurezza e che qualunque iniziativa comunitaria, se non è pagata dalle autorità competenti, sia una forma di aggressione o di sovversione. Essendo condizionati dalle istituzioni, entrambi i gruppi guardano con sospetto a ciò che si realizza indipendentemente da esse. Il graduale «sottosviluppo» della fiducia in se stessi e nella collettività è persino più evidente a Westchester che nel Nord-est del Brasile. Dappertutto occorre «descolarizzare» non soltanto l'istruzione ma l'insieme della società.
Le burocrazie degli enti assistenziali rivendicano il monopolio professionale, politico e finanziario dell'immaginazione sociale, fissando i criteri mediante i quali si deve stabilire se una cosa è valida e fattibile. Questo monopolio è alla base della versione moderna della povertà. Ogni semplice bisogno per il quale si trovi una soluzione istituzionale permette di inventare una nuova classe di poveri e una nuova definizione della povertà. Dieci anni fa (all'epoca in cui il saggio è stato scritto) in Messico era normale nascere e morire nella propria casa ed essere sepolti dai propri amici. Soltanto i bisogni dell'anima erano affidati all'istituzione ecclesiastica. Ora invece cominciare o finire la vita in casa propria è diventato un segno di estrema povertà o di posizione eccezionalmente privilegiata. Il morire e la morte sono passati sotto la gestione istituzionale dei medici e degli impresari di pompe funebri.
Una volta che una società ha trasformato i bisogni fondamentali in richieste di beni di consumo prodotti scientificamente, la povertà si definisce secondo parametri che i tecnocrati possono modificare a proprio arbitrio. Sono poveri quelli che non sono riusciti in misura rilevante a tener dietro a qualche reclamizzato ideale consumistico. In Messico è povero chi non ha fatto tre anni di scuola, a New York chi non ne ha fatti dodici. Socialmente i poveri non hanno mai avuto potere. Ma il fatto che dipendano sempre di più da una protezione istituzionale dà alla loro debolezza una dimensione nuova: l'impotenza psicologica, l'incapacità di provvedere a se stessi. I contadini dell'altipiano delle Ande sono sfruttati dal latifondista e dal mercante, ma quando si trasferiscono a Lima si trovano a dipendere anche dai notabili politici e sono impossibilitati a trovar lavoro per mancanza di istruzione scolastica. La povertà moderna associa all'assenza di potere sulle circostanze esterne una perdita di potenza personale. Questa modernizzazione della povertà è un fenomeno mondiale ed è alla radice del sottosviluppo contemporaneo. Anche se nei paesi ricchi assume naturalmente forme diverse da quelle dei paesi poveri.

"Descolarizzare la società" Ivan Illich 1971

sabato 14 aprile 2012

SABATO - GIORNO DI PANE

QUANDO L'UOMO HA INIZIATO A PERPETUARE IL SEME DEL CEREALE E MACINANDOLO RICAVARNE PANE, HA COMINCIATO A STABILIZZARE LA PROPRIA SEDE DI VITA, PASSANDO DALLA FASE DELLA "CACCIA E DELLA RACCOLTA" ALLA FASE DELL'AGRICOLTURA STANZIALE.
QUESTO HA PORTATO ALCUNE CONSEGUENZE SIGNIFICATIVE E CONTRASTANTI:

- IL SUO FISICO SI E' PROGRESSIVAMENTE INDEBOLITO A CAUSA DEL CAMBIO DI ALIMENTAZIONE CHE PASSAVA DA ESSERE RICCA DI PROTEINE (DELLA CARNE) E VITAMINE (DELLA FRUTTA, MIELE E VEGETALI SELVATICI) A UNA ALIMENTAZIONE PIU' POVERA E SPROPORZIONATA A LIVELLO DI CARBOIDRATI.

-SI E' INDEBOLITO PERCHE' E' PASSATO IN UN ARCO RELATIVAMENTE BREVE DI TEMPO DALLA DURA VITA NOMADE ALLA PIU' "SEDENTARIA VITA STANZIALE".

-POTENDO CONSERVARE NEI GRANAI LE SCORTE DI CIBO, HA POTUTO DEDICARSI ALL'ESPANSIONE DEL LATO EMOTIVO-INTELLETTUALE: E' NATA LA SCRITTURA E CON ESSA LA CIVILTA' E LA CULTURA.

PERSONALMENTE SONO CONTRARIO ALLA TANTO PROPUGNATA "DIETA MEDITERRANEA", SALVO CONSERVARNE LA QUALITA' DELLE MATERIE PRIME. 
ESSA VIENE REGOLARMENTE TRAVISATA IN QUANTO A COSTITUZIONE DELLE PROPORZIONI E ALLA TIPOLOGIA DEGLI ALIMENTI.

2 ESEMPI: PATATE E POMODORI SONO SPECIE NON AUTOCTONE DEL MEDITERRANEO!!!

COSA MANGIAVANO PRIMARIAMENTE I POPOLI MEDITERRANEI? CARNE, PESCE E VERDURA SELVATICA O COMUNQUE VERDE!
NEI CONFRONTI DEL PANE CONSERVO PERO' UN PARTICOLARE RISPETTO IN QUANTO CARICO DI SIMBOLISMO: CASA, TRADIZIONE, RISPETTO DEI TEMPI, LENTEZZA, GENIO UMANO, SENSO DEL SACRO.

IL SABATO E' IL GIORNO IN CUI MI "FABBRICO" IL PANE CHE USERO' PER TUTTA LA SETTIMANA QUASI ESCLUSIVAMENTE A COLAZIONE

LIEVITAZIONE ULTIMATA: IL
PANNO E' UMIDO PER EVITARE  L'ESSICAZIONE  DELLA CROSTA
LA FARINA CHE UTILIZZO E' LA 3, OVVERO TOTALMENTE INTEGRALE, MISCELATA CON CIRCA IL 10% DI 0R PER FAVORIRE LA LIEVITAZIONE. ENTRAMBE RICAVATE DA GRANO COLTIVATO  NEI CAMPI DIETRO CASA MIA CHE PERO' CREDO SIANO ALTAMENTE INQUINATI DA ANNI DI VICINANZA CON LE SERRE DA FLORICOLTURA E DALL'INCENERITORE DEL POLLINO. LIEVITO BIOLOGICO O PASTA ACIDA ESSICCATA E MINIMO 10 ORE DI LIEVITAZIONE (A VOLTE FINO A 30)
FORNO A 200# GRADI PER 1 ORA E...ANNI DI PROVE PER CAPIRE TUTTE LE POSSIBILI VARIANTI

IL RISULTATO FINALE




domenica 8 aprile 2012

OFFICINA - LO ZEN E L'ARTE DI "INTOPARE" LE BICICLETTE

L'OFFICINA ZEN: SUL CAVALLETTO "BIANCHI 928 FULL CARBON "
AL MURO DUE TELAI VINTAGE TROVATI IN UNA SIEPE

SONO CRESCIUTO IN UN CONDOMINIO, IN UN APPARTAMENTO IN AFFITTO.
MIA MADRE MANIACA DELLE PULIZIE.
HO IMPARATO A SMANETTARE SULLE BICICLETTE E I MOTORINI SEDUTO SULLA SOGLIA DI CASA, CON LE CHIAVI E I CACCIAVITE SPARSI PER IL MARCIAPIEDE, MACCHIANDO LE PIASTRELLE E L'ASFALTO CON IL GASOLIO E LA BENZINA, LASCIANDO IN TERRA SAGOME DI PEZZI VERNICIATI A SPRAY.
ORA, GRAZIE ALLO SPAZIO GENTILMENTE CONCESSO DALLA NONNA DELLA MOGLIE, DIVISO NON PROPRIO A META' CON LO ZIO (DELLA MOGLIE) CHE SI DILETTA DI FALEGNAMERIA: HO UN COVO.

TUTTO RICICLATO:
UN MOBILACCIO DI METALLO PRESO AL MERCATINO DELL'USATO, PER RIPARARE DALLA POLVERE IL MIO STEREO DI 20 ANNI FA, CON TANTO DI AUDIOCASSETTE.
2 CAPRETTE CON SOPRA UN PIANALE DI TRUCIOLATO CHE FU LA MIA SCRIVANIA DEL LICEO PER FARE IL PIANO DI LAVORO. COME PROTEZIONE UNA TOVAGLIA DI PLASTICA CHE IN CASA NON SI POTEVA PIU' GUARDARE
1 CAPRETTA IMBULLONATA CON UN VECCHIO MOZZO , APPESANTITA CON UN DISCO DI GHISA DI PALESTRA DI 30 ANNI FA: IL SOSTEGNO PER LE BICICLETTE.
1 CESTELLO DI LAVASTOVIGLIE CHE INVECE DEI CUCCHIAI CONTIENE CHIAVI E CACCIAVITI.
1 CASSETTIERA TROVATA LI' PIENA DI CARTA VETRA, TRAPANI, AVVITATORI E VECCHI PEDALI.
CHIODI E VITI CONFITTI OVUNQUE NELLE PARETI, VECCHI POSTER, UN VENTILATORE PER MANDARE VIA L'ODORE DEI SOLVENTI.
ACCENDI L'INTERRUTTORE E PARTE TUTTO: LUCI E RADIO, COME NELLA BOTTEGA DI MIO PADRE QUANDO ANCORA ESISTEVANO LE "BOTTEGHE ARTIGIANE".

NON E' NIENTE, EPPURE QUANDO SONO LI' DENTRO, IL TEMPO SCORRE NON PERCEPITO, FINO A QUANDO NON SQUILLA IL CELLULARE CHE MI RIPORTA ALLA REALTA'.

mercoledì 4 aprile 2012

IL GELATO E L'IMPATTO 0

Porca miseria, che tristezza.
Ieri ho portato mia madre a mangiare un gelato.
Coppetta media: 1 euro e 80.
Possiamo prendere solo la coppetta perché mia madre non ha denti e deve essere imboccata perché invalida. Qualche cucchiaino me lo sono mangiato anch'io per un calo di zucchero dopo un  duro allenamento.
Questo al termine e' quello che è rimasto.


Carta, colore, cartoncino, plastica.
Anche il nostro gesto piu' semplice e ingenuo ha un impatto sul nostro ambiente.
Come e' possibile evitare tutto ciò?
La mia personale ricerca per eliminare al massimo lo spreco di risorse nella vita quotidiana, privata e lavorativa mi ha portato, al momento a queste osservazioni:

1- Minimizzare l'impatto e' una questione di ostinata volontà, è facile cadere però in errore per una disattenzione.
2- richiede di essere soli, senza vincoli familiari o sentimentali oppure è necessario che chi condivide la vostra esistenza persegua strettamente lo stesso obiettivo. Convincere una terza persona a gettare l'acqua della risciacquatura della verdura in un bidone che poi verrà usato per annaffiare l'orto, non è semplice.
3-Richiede la rinuncia a quasi tutti i piccoli lussi che ci vengono offerti dalla nostra società: ho preso, innocentemente, un gelato e così fatto rifiuti che per essere prodotti e smaltiti consumano più denaro del loro contenuto (appunto il gelato).
4-E pressoché impossibile, vivendo nella nostra casa e nella nostra società, ridurre a zero o poco più l'impatto: le minime esigenze e i minimi doveri imposti dal patto sociale impongono di adeguarsi al sistema basato sullo spreco di risorse.
5- Poiché l'eremitaggio non è cosa da tutti, la battaglia è perduta in partenza.
6-Il cambiamento dall'uso consumistico delle risorse a quello conviviale ipotizzato da Ivan Illich (cfr. "Per una storia dei bisogni"), richiede un cambio di mentalità così radicale che probabilmente non basterebbero 1 o 2 generazioni. Il mutamento poi non può avvenire tramite la scuola e l'istruzione obbligatoria che in quanto tali sono finanziate e perpetuate dagli stessi poteri che perderebbero vantaggi dal perseguimento di questo fine.
7-Non è compatibile con l'attività sportiva così come attualmente concepita. Un grande evento come una maratona o una granfondo producono spazzatura oltre l'immaginabile (pensare alle bottigliette di plastica).
8-Le norme igieniche attualmente in vigore in Italia, con la scusa della salvaguardia della salute, costringono ad un dispendio di risorse notevole. L'Haccp prevede l'uso presso chè totale dell'"usa e getta" per quello che riguarda la ristorazione. Idem dicasi delle strutture sanitarie.
9- Le donne non tornerebbero mai, qui in Italia almeno, a lavarsi le pezze per il ciclo mensile, tantomeno per gli infanti e per gli anziani! Una civiltà che morirà affogata dai suoi pannolini...