Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


mercoledì 4 aprile 2012

IL GELATO E L'IMPATTO 0

Porca miseria, che tristezza.
Ieri ho portato mia madre a mangiare un gelato.
Coppetta media: 1 euro e 80.
Possiamo prendere solo la coppetta perché mia madre non ha denti e deve essere imboccata perché invalida. Qualche cucchiaino me lo sono mangiato anch'io per un calo di zucchero dopo un  duro allenamento.
Questo al termine e' quello che è rimasto.


Carta, colore, cartoncino, plastica.
Anche il nostro gesto piu' semplice e ingenuo ha un impatto sul nostro ambiente.
Come e' possibile evitare tutto ciò?
La mia personale ricerca per eliminare al massimo lo spreco di risorse nella vita quotidiana, privata e lavorativa mi ha portato, al momento a queste osservazioni:

1- Minimizzare l'impatto e' una questione di ostinata volontà, è facile cadere però in errore per una disattenzione.
2- richiede di essere soli, senza vincoli familiari o sentimentali oppure è necessario che chi condivide la vostra esistenza persegua strettamente lo stesso obiettivo. Convincere una terza persona a gettare l'acqua della risciacquatura della verdura in un bidone che poi verrà usato per annaffiare l'orto, non è semplice.
3-Richiede la rinuncia a quasi tutti i piccoli lussi che ci vengono offerti dalla nostra società: ho preso, innocentemente, un gelato e così fatto rifiuti che per essere prodotti e smaltiti consumano più denaro del loro contenuto (appunto il gelato).
4-E pressoché impossibile, vivendo nella nostra casa e nella nostra società, ridurre a zero o poco più l'impatto: le minime esigenze e i minimi doveri imposti dal patto sociale impongono di adeguarsi al sistema basato sullo spreco di risorse.
5- Poiché l'eremitaggio non è cosa da tutti, la battaglia è perduta in partenza.
6-Il cambiamento dall'uso consumistico delle risorse a quello conviviale ipotizzato da Ivan Illich (cfr. "Per una storia dei bisogni"), richiede un cambio di mentalità così radicale che probabilmente non basterebbero 1 o 2 generazioni. Il mutamento poi non può avvenire tramite la scuola e l'istruzione obbligatoria che in quanto tali sono finanziate e perpetuate dagli stessi poteri che perderebbero vantaggi dal perseguimento di questo fine.
7-Non è compatibile con l'attività sportiva così come attualmente concepita. Un grande evento come una maratona o una granfondo producono spazzatura oltre l'immaginabile (pensare alle bottigliette di plastica).
8-Le norme igieniche attualmente in vigore in Italia, con la scusa della salvaguardia della salute, costringono ad un dispendio di risorse notevole. L'Haccp prevede l'uso presso chè totale dell'"usa e getta" per quello che riguarda la ristorazione. Idem dicasi delle strutture sanitarie.
9- Le donne non tornerebbero mai, qui in Italia almeno, a lavarsi le pezze per il ciclo mensile, tantomeno per gli infanti e per gli anziani! Una civiltà che morirà affogata dai suoi pannolini...

3 commenti:

  1. credo che l'impatto zero non sia possibile, semmai si dovrebbe ridurlo al di sotto del limite di riproducibilità delle risorse impiegate. e comunque non stiamo affatto andando in quella direzione. però mi hai convinto: d'ora in poi per i panini e le mele che mi porto dietro quando vado in bici userò dei tovaglioli veri e non più quelli di carta. se è una piccolissima goccia nell'oceano dello spreco, è anche un ulteriore tentativo di cambiare mentalità

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  2. L' impatto 0 e' impossibile in base alle leggi della termodinamica. L'entropia aumenta costantemente nell' universo. Giustamente l' obiettivo perseguibile sarebbe quello di permettere la rigenerazione delle risorse. Purtroppo ritengo che i piccoli gesti di ogni giorno che compiamo in questa direzione siano una sorta di lavaggio della coscienza. Non salveremo il mondo ma forse la nostra anima, lottando per non farci trasformare in automi .

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  3. in famiglia ci proviamo, però in effetti sembra tutto creato per rendere difficile ogni tentativo.
    Conconrdo assolutamente nei piccoli gesti. noi lo facciamo per noi stessi (e per i bimbi), degli altri (forse sbagliereò) ma continuo a non preoccuparmi.

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