Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


martedì 26 luglio 2011

L'Eroica


L'estate è nel pieno (anche se sembra di essere a settembre!). 
Sto già entrando in clima di Eroica, la degna conclusione di una stagione di corse soddisfacente.
Quest'anno si tenterà il percorso lungo: 205 km di cui metà su strade bianche.
In officina la Bianchi del 1973 è già sul cavalletto in attesa di essere messa a punto: nuovo reggisella in alluminio anni '70, cambio e deragliatore Campagnolo Nuovo Record 5V, Guarnitura Campagnolo 52-42 tolta da una vecchia Olmo, Pacco Pignoni con 15-28 per provare a non scendere dalla sella sullo sterrato delle Sante Marie. Ho scoperto di possedere una magnifica sella in cuoio Cinelli che lo scorso hanno mi ha garantito la salute delle zone intime, nonostante pioggia, fango e sudore.

Se il tragitto verrà portato a termine (tempo dichiarato e auspicato in 10 ore), sarà l'ultima partecipazione. Farsi 120 km di macchina per correre in una manifestazione di ciclismo storico  ha un impatto sull'ambiente decisamente troppo alto...a meno di non partire da Viareggio direttamente in bici. 

L'esperienza di percorrere buona parte del Chianti nei primi giorni di autunno, su un mezzo meccanico che ha più anni di me (sono ammesse bici fino costruite fino al 1986) è qualcosa di memorabile: come per un surfista un viaggio alle Hawaii, come l'Isola di Mann per i motociclisti, come raggiungere il campo base dell'Everest per un escursionista.  

Il problema della vita dell' Homo Technologicus è che spesso impiega più energie nel crearsi la possibilità futura di vivere emozioni che nel viverle ogni giorno. Non serve fare 200 km in bici tra i vigneti in autunno per emozionarsi, però...

Sed fugit interea fugit irreparabile tempus

domenica 24 luglio 2011

PORNOGRAFIA

Il culto dei defunti e della loro memoria è caratteristica distintiva dell'essere umano: le prime civiltà si contraddistinguono per la conservazione di parte di cadavere, per la tumulazione dei corpi sotto le fondamenta degli insediamenti. Necropoli, piramidi, cimiteri accompagnano l'uomo nel corso della storia.  Feticci, teschi, maschere funerarie,  busti, dipinti, fotografie, video hanno provato a conservare le sembianze dei defunti per i posteri.

Girando per le strade della Toscana in bicicletta, una caratteristica costante che punteggia i bordi delle carreggiate, sono i piccoli memorandum votivi  delle vittime della velocità. Scooteristi, motociclisti, ciclisti, talvolta automobilisti.

"Sol chi non lascia eredità d'affetti, poca gioia ha dell'urna". Quanto mi risulta intollerabile per il cattivo gusto è l'esibizione delle foto ai margini delle strade. La memoria ha delle regole di rispetto:  se un ritratto sulla tomba ha un suo perchè, una ragione storica, culturale, una foto legata su un paracarro è pornografica. Espone il defunto al pubblico ludibrio, senza difesa, per un malinteso senso di affetto. 

Il corpo privo di vita, privo di difese è esposto al giudizio dei vivi. 

Basta pensare alla sensazione di essere stato osservato durante il sonno senza esserne consapevole: la sensazione più comune sarebbe il fastidio, la vergogna o quantomeno un certo imbarazzo. Il ragionamento si può portare alle conseguenze estreme.

Mostrare il cadavere in camera ardente, pettinato, vestito a festa, con le palpere incollate perchè non si spalanchino di fronte alle "chiagnune", le gote gonfie di ovatta e velate di cipria, sebbene sia tradizione, è PORNOGRAFIA E VIOLENZA. 


Basta mettersi nella posizione del defunto...



mercoledì 13 luglio 2011

ALCUNI PERCHE' DELLA BICICLETTA

VADO IN BICI:


-PERCHE' E' IL PRIMO MEZZO CHE MI HA RESO INDIPENDENTE
-PERCHE' E' STATO IL PRIMO GIOCATTOLO DA "GRANDI"
-PERCHE' NEL 1984 PASSAVA FRANCESCO MOSER SULLA PASSEGGIATA DI VIAREGGIO E POI VINCEVA IL GIRO D'ITALIA (ED IO AVEVO 5 ANNI)
-PERCHE' BUGNO E  CHIAPPUCCI, NEL 1991, ERANO I MIEI EROI CHE SI SCONTRAVANO CON QUEL MOSTRO DI GREG LEMOND. POI E' ARRIVATO MIGUEL INDURAIN E COSI' HO SMESSO DI GUARDARE IL TOUR FINO ALL'ARRIVO DI PANTANI.
-PERCHE' LA PRIMA BICICLETTA "COL MANUBRIO DA CORSA" L'HO SOGNATA PER UN ANNO INTERO  MA MIO NONNO NON HA FATTO IN TEMPO A REGALARMELA.
-PERCHE' ANDARE SENZA MANI...COME MI SENTIVO BRAVO (A 8 ANNI...)


VADO IN BICI PERCHE':
-PERCHE' ARRIVO PRIMA 
-PERCHE' ARRIVO PROPRIO DOVE DEVO ARRIVARE
-PERCHE' GLI SPOSTAMENTI SIANO SEMPRE UN DIVERTIMENTO E NON UNO STRESS
-PERCHE' IL TEMPO, PEDALANDO SI ALLUNGA MENTRE GUIDANDO (MEZZI A MOTORE) SI ACCORCIA
-PERCHE' NON SONO MAI IN RITARDO
-PERCHE' LE DECISIONI IMPORTANTI SI PRENDONO DA SVEGLI
-PERCHE' IN BICICLETTA SEI, IN AUTO HAI


VADO IN BICI PERCHE':
-SPENDO I SOLDI DELLA BENZINA NEL MIGLIOR CIBO CHE POSSO TROVARE
-PERCHE' LA VACANZA IN BICICLETTA INIZIA DAL CANCELLO DI CASA
-PERCHE' SI PUO' ANDARE A 60 ALL'ORA COME UN MOTORINO
-PERCHE' QUANDO HAI FATTO UN BUON ALLENAMENTO, LA VITA TI SEMBRA PIU' LEGGERA


VADO IN BICI PERCHE' AMO LA BICI....

Grazie a Paolo Bellino - Rotafixa


http://www.movimentofisso.it/biciclette_it.aspx?IdProd=31

Impossibile

La prima domanda che mi fanno, quando guardano meglio la bici, é:

"ma come freni?".
Lo spiego.
La seconda frase che mi viene rivolta non é più una domanda 


ma un'affermazione: "Non è possibile".
A volte chiedo loro (dipende da chi ho di fronte) di toccarmi, 

dicendo: vedi? esisto. Sono vero, mi puoi toccare. Come fai a dire che

é impossibile?
Niente. L'affermazione é assertiva al massimo, io lo chiamo

"il momento della saracinesca". Nella loro testa una cosa si 

chiude rumorosamente, nettamente, senza appello.
Impossibile andare in giro senza freni. Impossibile andare in giro 

in bici in una città come Roma (il nome della città può essere
cambiato a piacere). Impossibile affrontare le salite con un

solo rapporto, serve assolutamente il cambio.
Comincio a stufarmi di questi dialoghi sempre uguali. 

Ormai sono anni che affronto dialoghi -monologhi?- del genere, 

ho raggiunto una certa esperienza nel riconoscere quando devo esprimere
questo o quel concetto, calare questo o quell'asso.
Niente.
Perdo sempre.
Impossibile.

E chissà quante altre cose vengono ritenute impossibili...


sabato 2 luglio 2011

CICLOSOFIA. MODERNI PERIPATETICI CICLISTI.

QUAL E' LA MIGLIORE POSIZIONE PER PENSARE?


NON C'E' UNA RISPOSTA UNIVOCA. MA IL PIU' DELLE VOLTE HO RISOLTO I MIEI PROBLEMI A CAVALLO DI UNA BICICLETTA.


PAOLO MASINI CI DA LA SUA INTERPRETAZIONE
"Si pensa in effetti in tanti modi e in tanti diversi luoghi. Alcuni tra questi peraltro saranno migliori e altri saranno peggiori, ma chissà poi perchè si ritiene che pensare al meglio debba voler darsi stando seduto o in posa come “Il pensatore” di Rodin. Potrebbe invece magari essere che poichè pensare è un flusso, in quanto tale esso meglio si accordi con il muoversi, viaggiando. Col passeggiare camminando, peripateticamente come negli esempi classici suddetti. Per cui ad esempio in molti casi il pensare e pensar bene potrebbe senz’altro essere sollecitato dal camminare in montagna. O chissà pure correndo a piedi. Ma pure sicuramente in molti altri casi pensare, e pensar bene, lo si fa anche in bicicletta pedalando. Pedalando quale ciclista di città magari pure, ma soprattutto, come nel mio caso, da “vero” ciclista, in bici vera, bici da corsa, corridore solitario per lo più, e preferibilmente tra colli, passi di montagna, o attraverso lunghe strade di pianura.


E’ perciò constatazione empirica, di certo almeno in alcuni casi, che pedalando vengano i pensieri più inattesi...."


https://prismi.wordpress.com/2010/07/13/2011/